La prima parte dell’intervento della Dr.ssa Silvia Seta al nostro evento Psiché? ‘La psicologia e il benessere’ del 7 Aprile 2019 al Palazzo del Turismo di Riccione.
Chi è la Dr.ssa Silvia Seta
La Dr.ssa Silvia Seta di Cattolica si occupa di psicoterapia psicodinamica breve, un approccio terapeutico che considera di fondamentale importanza l’espressione e la componente somatica delle emozioni, spesso negate e trascurate.
Il concetto di benessere ieri e oggi
Essere un terapista, uno psicologo, non significa avere la bacchetta magica, quindi risolvere in poco tempo i problemi. Significa lavorare e vedere l’aspetto non soltanto razionale ma anche emotivo del problema stesso.
La psicologia si è sempre occupata di benessere, anche se in realtà in passato il benessere veniva considerato come assenza di malessere. Ovvero: “io sto bene perché non ho la depressione”, “sto bene perché non mi sento particolarmente ansioso”.
Oggi, invece, anche grazie alla definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per benessere s’intende uno stato di armonia, di equilibrio nel soggetto, un equilibrio non soltanto psichico ma anche sociale e fisico. Di conseguenza ci si concentra non solo su cosa fa ammalare, ma anche su cosa a livello preventivo fa stare bene.
Mente e corpo sono strettamente collegati
Visto che siamo inseriti in una società e viviamo all’interno di un corpo, ci concentriamo dunque anche sui fattori che contribuiscono al mantenimento del benessere.
Come sono correlati il benessere psicologico, per esempio, e la salute fisica?
Molti studi dimostrano che, chi si sente meglio, in realtà, ha anche una differente percezione del dolore. Sostanzialmente, chi sta meglio riesce anche a sentire meno dolore, si sente meno depresso. In alcune patologie croniche infatti, come ad esempio nell’artrite reumatoide, spesso sopraggiungono sentimenti di impotenza, depressione e simili.
In studi clinici e controllati si è visto che alcuni pazienti stavano bene perché, ad esempio, avevano relazioni positive con gli altri o una sensazione di maggiore autostima. In questo stato di benessere, producevano degli ormoni che li proteggevano dallo stress. Il loro sistema immunitario funzionava meglio e, appunto, a parità di patologia, possiamo dire che la sopportavano meglio.
Questo ci fa capire il legame imprescindibile fra la mente e il corpo, ma anche che uno stato mentale può influenzare e può determinare anche l’andamento (soprattutto) di una patologia a carattere cronico.
Molti studiosi si sono chiesti quali siano le variabili che influenzano questo benessere soggettivo. Ma quali sono le variabili che influenzano il nostro benessere personale?
Le 6 Variabili che influenzano il nostro benessere personale
In particolar modo un’autrice americana che si chiama Carol Ryff, ha individuato 6 variabili che sono molto importanti per determinare il nostro benessere soggettivo.
- Accettazione di sé – Avere cioè la capacità di capire quali sono i nostri pregi e i nostri difetti. Perché ovviamente se la persona si percepisce solo con dei pregi o al contrario solo con dei difetti vuol dire che c’è qualcosa di errato nella valutazione. È in effetti molto importante avere una valutazione realistica di quali siano i nostri punti di forza e i nostri limiti, e non tutti riescono ad averne un idea.
- Relazioni positive con gli altri – Che vuol dire, non tanto di usare gli altri per il raggiungimento dei propri obiettivi, bensì la capacità di avere delle relazioni di fiducia, intimità ed empatia,crelazioni nelle quali si possono mostrare anche le proprie “ debolezze”.
- Autonomia – cioè la capacità di scegliere ciò che è giusto per noi indipendentemente dalla pressione sociale o dalla famiglia, e riuscire a scegliere in maniera autonoma.
- Padronanza ambientale – cercare cioè di sfruttare le caratteristiche dell’ambiente che possono permettere di raggiungere i nostri obiettivi.
- Scopo nella vita
- Senso di crescita personale – cioè la capacità di vedere il passato come un insieme di esperienze che hanno portato al presente e che ci permettono di guardare al futuro. Non con un ottimismo irrealistico, ma con una certa oggettività.
Si è visto che queste variabili incidono molto sul benessere psichico soggettivo.
La funzione dello psicologo e del psicoterapeuta
Il compito dello psicologo/psicoterapeuta, in questi casi, è quello di creare, attraverso la relazione, la capacità nella persona di fidarsi, di raccontare quelle che pensa siano le proprie debolezze, per cercare di costruire delle relazioni più mature e per stare meglio.
Lo psicologo/lo psicoterapeuta aiuta quindi l’assistito a fare pace fra i due cervelli: il cervello razionale e il cervello emotivo. Questo perché, in alcuni casi, uno va da una parte, uno va dall’altra. Bisogna quindi cercare di fargli fare pace, ed è a questo che il terapeuta cerca di fare attraverso la terapia.
Il percorso sembra all’apparenza difficile, ma non lo è. È efficace, breve, dura tanto quanto e basta e può donarti il benessere psicofisico che cercavi da tempo.
P.S. La Dr.ssa Silvia Seta aderisce all’iniziativa sociale #iovadodallopsicologo.
L’iniziativa offre la possibilità di richiedere un voucher per una consulenza individuale gratuita con uno psicologo/psicoterapeuta aderente all’iniziativa, proseguendo con 5 sedute ad un costo agevolato di €40 per singolo incontro.
Scopri tutti i dettagli dell’iniziativa #iovadodallopsicologo
Leggi il prossimo post tratto dalo discorso della Dr.ssa Seta: comunicarete.it/cervello-emotivo-e-cervello-razionale-guerra-o-sinergia/
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