Quando una donna arriva al culmine, un po’ come un fiume in piena, inonda tutto ciò che incontra.
A questo punto, una donna in rinascita può intraprendere il proprio percorso di cambiamento, che la aiuti a migliorare la consapevolezza di sé, per instaurare relazioni più autentiche.
Donne che cercano di controllare tutto
A noi donne capita spesso: cerchiamo inesorabilmente di gestire tutto, percepiamo una sorta di delirio di iper-controllo. Abbiamo la sensazione che, se manchiamo noi, il mondo crolla e tutto si blocca.
A volte ci sentiamo anche delle superdonne, ma siamo comunque esseri umani e quindi non riusciamo a gestire tutto. E alla fine, cosa succede? Succede che chi ci rimette siamo chiaramente noi stesse!
Perché abbiamo questa mania di controllare tutto?
Perché mettiamo da parte tutti i nostri progetti, i nostri sogni, i nostri ideali e tutto quello che avremmo sempre voluto fare?
Ci succede spesso che piano piano entriamo in questo circolo quotidiano, in questa routine, e non seguiamo più quella che è la nostra strada.
Se è vero che ognuno di noi ha uno scopo in questa vita, alle donne spesso succede di metterlo un po’ da parte questo scopo, per riuscire a gestire tutto il resto.
Donne che arrivano al limite
Cosa succede quando una donna arriva al limite, dopo aver messo a lungo da parte la sua vera essenza?
Succede che arriva uno Tsunami emozionale e relazionale che invade in pieno la vita della donna. Perché quando la donna arriva al culmine, un po’ come un fiume in piena che invade una diga che sta per esplodere, l’acqua inonda tutto ciò che incontra.
Cosa ci spinge ad annullarci, a metterci all’ultimo posto? A non sentirci mai abbastanza? A volte addirittura ad elemosinare quell’amore che in realtà ognuno di noi merita?
Così finiamo per sentirci quasi sempre sbagliate e spesso anche in colpa.
Cosa ci portano tutte queste sensazioni? Sono le sensazioni che alla fine ci guidano nella nostra vita.
Le radici di queste sensazioni possono essere molteplici, ed è molto importante che ognuno di noi vada a scavare, per cercare le proprie radici profonde e le ferite che ci portano tutti i giorni a reagire in maniera condizionata.
I riflessi che in genere chiamano incondizionati, in realtà hanno ben poco di incondizionato, sono condizionati da un qualcosa che ci portiamo dietro.
Il lavoro di un buon psicologo e terapeuta non riguarda perciò solo le ferite delle persone che ha in cura, ma anche delle ferite che ha subito tutto l’albero genealogico della persona che si rivolge al terapeuta.
Le ferite di un genitore o di un nonno si tramandano, le assorbiamo inevitabilmente, specialmente quando siamo piccoli. Anche un piccolo commento, una velata emozione che abbiamo vissuto da piccoli, può incidere sulle sensazioni che proviamo oggi. E vive in noi anche ciò che è stato ed è stato vissuto dai nostri genitori, anche negli anni precedenti alla nostra nascita.
Donne che escono dalla propria gabbia
Con una analisi del nostro vissuto possiamo andare a trovare questi nodi e iniziare a snodarli. La difficoltà maggiore non sta nel snodarli la prima volta, ma sta nel riuscire a mantenerli snodati.
Quando andiamo a sciogliere i nostri nodi, il mondo attorno a noi oppone una certa ‘resistenza’, prova a bloccarci, ci mette i bastoni tra le ruote.
Succede semplicemente perché il cambiamento, come la libertà, fa paura. Sia le donne che gli uomini sono generalmente molto spaventati dal cambiamento, perchè siamo così tanto abituati a quello che conosciamo, che a volte preferiamo restare chiusi nella nostra gabbia.
Uscire dalla gabbia che ci siamo costruiti ci può portare sofferenza, perchè in qualche modo quella gabbia sappiamo come gestirla. Preferiamo spesso rimanere ancorati alla nostra sicura gabbietta, piuttosto che uscire fuori e scoprire cosa c’è all’esterno della gabbia che ci spaventa, perchè abbiamo paura di non saper gestire quello che può accadere.
Come il cambiamento, anche la libertà fa paura, perchè è molto difficile da gestire. La libertà presuppone che tu abbia più scelte da effettuare, e le scelte non sono mai facili da prendere.
È un po’ come guidare in autostrada, puoi solo andare dritto, non hai molte scelte da fare. In una stradina di città invece sai che puoi scegliere tante strade diverse, hai alternative da prendere in considerazione per percorrere il tuo percorso.
Donne che incontrano sé stesse
Se riusciamo a sciogliere i nostri nodi, possiamo iniziare a conoscere chi siamo. Conoscerci per chi siamo realmente, e non ciò che pensiamo di dover essere o quello che ci hanno detto che siamo.
Una volta che sappiamo chi siamo, possiamo essere chi siamo, e riusciamo a relazionarci realmente con le altre persone.
Ognuno ha i propri muri da affrontare. E può succedere che, se non inizi un percorso che ti permetta di scoprire chi sei realmente, ti muovi un po’ come una marionetta, fai delle cose, incontri gente, ma non ti incontri mai veramente con l’altro.
Sciogliere e mantenere sciolti questi nodi è molto difficile, perchè queste gabbie che ci costruiamo addosso sono sì dei blocchi, ma allo stesso tempo sono protettive.
Alcune gabbie sono dorate, brillano e sono molto comode. È quindi ancora più difficile uscirne, ma è molto importante riuscire a farlo.
Una volta che la gabbia è aperta, la persona può entrare ed uscire, un po’ come a casa propria. Solo la persona che ha le chiavi di casa può entrare ed uscire come vuole. Se non hai le chiavi, resti chiuso dentro e rischi di perderti tutto ciò che c’è fuori.
Ad esempio: un coniglio libero in natura è esposto a rischi e predatori, ma allo stesso tempo può cercarsi il proprio sostentamento. Se questo stesso coniglio lo mettiamo in gabbia, è protetto, non corre più quegli stessi pericoli, ma se qualcuno si dimentica di portargli il cibo o di dargli attenzioni, corre dei nuovi pericoli e rischierà di morire comunque.
Quindi è molto importante uscire da queste nostre gabbie, per riuscire a vivere veramente la vita che vorremmo.
Donne che rinascono
Spesso le donne non si rendono neanche conto che stanno iniziando questo percorso di rinascita. Perché?
Un po’ perché è difficile accettare i cambiamenti, un po’ per la paura della libertà, perchè nel momento in cui cambio io, cambia inevitabilmente anche tutto il mondo attorno me, si deve adeguare alla nuova me e ristrutturare di conseguenza.
Quando ci accorgiamo che una donna è in rinascita?
Se ci accorgiamo, come amiche o come persone vicine, che una donna è in questo delicato periodo della sua vita, facciamoglielo notare.
La tua amica è in un periodo di rinascita? Diglielo, perché magari è la spinta che le serve per andare veramente verso questa direzione.
In genere quando la donna si è stancata di sentirsi morta dentro, quando non sopporta più una sonnolenza perenne, inizia in lei una sorta di irrequietezza, un’agitazione, una voglia di fare, un non riuscire più a tener a freno quell’energia profonda che abbiamo, l’energia di quel fiume in piena di cui parlavamo all’inizio.
Donne che riscoprono la propria forza
Cosa succede quando questa forza dentro di noi inizia a venire fuori?
Quando non riusciamo a placare la nostra forza interiore, che come un fiume in piena straripa dalla diga, noi non possiamo farci nulla, l’acqua uscirà e farà inevitabilmente dei danni.
Dobbiamo accettare i danni che questo straripamento potrà fare, perché l’acqua di per sé non è cattiva.
Per rimanere nella metafora, quando l’acqua straripa e provoca danni, il problema non è l’acqua. La vera causa di quell’inondazione è l’essere umano, che ha costruito senza tenere in minimo conto la natura.
I danni che quell’acqua straripata produce sono dei danni ‘sani’, nel senso che tendono a riportare la natura al suo equilibrio. Quelle case vicino a quel fiume non potevano stare, perchè l’acqua prima o poi prevedibilmente sarebbe uscita.
In realtà quelle rovine sono un dono, anche se è difficile a volte recepirle come tali. Spesso e volentieri quelle case rovinate è più facile distruggerle e ricostruirle che ristrutturarle. Perchè verranno costruite in maniera completamente diversa, con la tecnologia moderna e tutto un insieme di conoscenze più avanzate rispetto a quelle con cui erano state costruite all’inizio.
Ognuno di noi ha più o meno paura del cambiamento e di quello che può lasciarsi dietro, ma a volte è inevitabile affrontarlo, e quello che ci troviamo davanti sarà sempre una bella sorpresa.
Quando una persona dice: ‘Io ho paura di cambiare’, ‘Ho paura di partire’, ’’E se poi non posso più tornare indietro?’ ‘E se poi non voglio più tornare?’
Sono paradossi, perchè se tu vuoi partire, vuol dire che dove sei non stai bene. Se dove andrai, vorrai fermarti e non vorrai più tornare, vuol dire che là starai meglio.
Quindi il cambiamento è solo che un bene, se sto bene significa che ho fatto la scelta giusta, e se non è la scelta giusta torno.
Uno degli errori che generalmente facciamo, specialmente noi donne, è pensare che tutto sia definitivo. Siamo convinte che quando prendiamo una scelta, quella sarà per sempre.
Questo pensare che tutto sia per sempre, però, è una gabbia. Ricordiamoci sempre però che le gabbie, sia che ce le mettano addosso, sia che ce le mettiamo da soli, possiamo anche decidere di romperle e volare via.
Donne che riscoprono la propria bambina interiore
Facciamo questo appello alle donne:
‘Donne, cercate di portare sempre avanti il vostro percorso di rinascita, di far uscire questa vostra energia. Armatevi di pazienza, di coraggio e di curiosità per riuscire a partire veramente per questo viaggio entusiasmante di scoperta e conoscenza di voi stesse’.
Quando una donna si accinge ad incontrare la propria vera essenza, incontrerà anche la sua bambina interiore. L’incontro con la bambina interiore è bellissimo e molto commovente.
Tutte noi dentro abbiamo questa bambina interiore, che a volte facciamo finta di non sentire, ma essa urla, piange, canta, ride. È la nostra energia interiore, è ciò che in realtà ci guida, è il nostro istinto. Quindi cosa succede quando la riscopriamo?
Se noi riusciamo ad incontrarla, a farla parlare e ad ascoltarla tranquillamente, questa bambina ha tantissime cose da dire, ha tantissimi sogni e speranze che a volte non ricordiamo nemmeno.
Generalmente la mettiamo così tanto da parte, che ce ne dimentichiamo. La nostra essenza è un po’ come il cuore di una cipolla, formata da centinaia di strati, che dovremmo riuscire a toglierci di dosso per ritornare al nostro nucleo, la nostra anima.
Incontrare questa bambina interiore è un’esperienza fantastica. È bellissimo ascoltarla quando ci parla.
Come è possibile arrivare all’incontro con la nostra bambina interiore?
Attraverso l’ipnosi, guidata da un bravo professionista della salute psicologica, puoi raggiungere uno stato di particolare rilassamento, che ti permette di raggiungere la voce di questa bambina interiore. Ascoltando con attenzione ciò che ci dice, puoi ritrovare quell’energia e quei sogni che avevi chiuso in un vecchio cassetto del tuo cuore.
A volte le donne che hanno dei figli, riescono a percepire e a vedere le potenzialità di questa bambina interiore, la sentono quasi come onnipotente. Ecco, anche noi eravamo così e quella bambina è ancora così, quindi è solo questione di andarla a ritrovare.
È qui che inizia la vera rinascita, che consiste dunque nel ritrovare quella bambina che è dentro di noi, nel farla rifiorire, nel farla tornare fuori a giocare, nel giocare con lei.
Donne che capiscono chi sono
Auguriamo ad ogni donna di iniziare a vivere, a spiccare il volo, a scoprire questa bambina interiore.
Capire noi stesse ci permette di relazionarci autenticamente con le altre persone, altrimenti vivremo e ci relazioneremo costantemente con una maschera che ci hanno in qualche modo dipinto.
Sfruttate quindi l’occasione di iniziare il vostro percorso di rinascita, grazie all’iniziativa sociale #iovadodallopsicologo, interamente ideata e finanziata da ComunicaReTe, che prevede un primo incontro gratuito con uno psicologo aderente all’iniziativa e i seguenti 5 incontri a 40€.
Cosa state aspettando a togliere la maschera e a vivere veramente a pieno la vostra vita?
Questo articolo è tratto dall’intervento della Dr.ssa Emanuela Armuzzi a Psichè? 2019 ‘La psicologia e il benessere’.
La Dr.ssa Armuzzi è psicologa e psicoterapeuta. Specializzata in psicoterapia ad indirizzo ipnosi clinica, usa principalmente tecniche immaginative con l’intento di arrivare al cuore del problema nel minor tempo possibile.
P.S. La Dr.ssa Armuzzi aderisce all’iniziativa sociale #iovadodallopsicologo.
L’iniziativa offre la possibilità di richiedere un voucher per una consulenza individuale gratuita con uno psicologo/psicoterapeuta aderente all’iniziativa, proseguendo con 5 sedute ad un costo agevolato di €40 per singolo incontro.
Clicca qui per scoprire tutti i dettagli dell’iniziativa #iovadodallopsicologo
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