E se ti dicessimo che la felicità è una scienza?
Oggi sempre più studi si concentrano sulla felicità, approcciandola con metodi scientifici. Si può dunque iniziare a parlare di scienza della felicità.
Nello specifico in questo articolo ci concentriamo sulle ricette della scienza della felicità nell’amore. Sì abbiamo detto proprio ricette, perché esistono dei metodi che sono come delle ricette. Quindi pensiamo alla felicità, non più come ad uno stato individuale, ma come ad un concetto più ampio, delineabile attraverso parametri misurabili.
La felicità in amore: una nuova scienza
Tutti noi viviamo un’idea dell’amore a modo proprio, e magari ci troviamo nella vita ad avere incontri che prima promettono bene e poi si rivelano delusioni, passioni intense ma brevi, relazioni stabili ma soggette a routine. Quando viviamo “sempre lo stesso copione”, proviamo sensazioni di insoddisfazione, rabbia, abbandono.
Questa idea del copione ha a che fare con la scienza della felicità. In termini tecnici è lo script familiare che ognuno di noi ha. Che noi lo sappiamo o no, uno dei punti chiave è questo: ciò che ci accade non è mai un caso.
Quando noi incontriamo l’altro, a partire dal momento dell’incontro, che poi diventa attrazione, scelta e poi a volte si trasforma in coppia, tutto questo non è casuale. In realtà in noi agiscono una grande quantità di schemi inconsci, che in quanto inconsci ci inducono e ci costringono a seguire un copione.
Normalmente la parola copione ci riporta all’idea di film. Ma se c’è un copione c’è anche un finale. O no?
Vediamo ora gli elementi fondamentali della scienza della felicità, e andiamo ad analizzarli uno per uno
- Consapevolezza
- Orientamento
- Motivazione
- Azione (impegno e disciplina)
- Auto-sabotaggio
#1 La consapevolezza in amore
Secondo gli studiosi della Scienza della felicità, la felicità è agganciata all’idea di fioritura: siamo felici quando fioriamo.
Che cos’è l’idea di fiorire?
Fiorire vuol dire essere nel posto giusto, quel posto dove le condizioni ci consentono di esprimerci nella migliore delle nostre possibilità.
Tutto questo non è consapevole e ha a che fare con le credenze, con l’identità, con i significati che noi diamo alle cose, con la capacità di condurci lì dove vogliamo, se lo sappiamo. Ha a che fare con la capacità di stare insieme guardando nella stessa direzione.
Che cosa accade in assenza di consapevolezza in amore?
Gli errori più comuni sono due:
• Facciamo ciò che NON dovremmo
• NON facciamo ciò che dovremmo
Le coppie che non vanno d’accordo, spesso non funzionano bene perché non fanno ciò che dovrebbero ma fanno esattamente ciò che non dovrebbero. Si tratta di una questione di comunicazione efficace, della capacità di gestire le proprie emozioni e ovviamente dell’idea di consapevolezza.
La regola è: possiamo gestire solo ciò che conosciamo.
Sembra una banalità, ma è una banalità che se non è compresa ci gioca contro inevitabilmente.
Quando il partner ci dice quella cosa, con quel tono, o non fa quello che pensiamo che dovrebbe fare, entra in moto la nostra parte reattiva: tu mi colpisci e io devo reagire. È quello che accade normalmente.
Consapevolezza in questi casi vuol dire avere la capacità di rielaborare consapevolmente lo stimolo più reattivo e istintivo, e farlo arrivare in una parte di noi più profonda e consapevole, che include la nostra relazione con l’altro e la comprensione dell’altro.
#2 L’orientamento in amore
‘Non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare‘
Può capitare che ci troviamo In una relazione senza sapere perché. Questo ci porta ad un altro elemento fondamentale: la motivazione.
#3 La motivazione in amore
Perché voglio ciò che voglio? Ovvero: Come sapere ciò che voglio e perché lo voglio
Perché quella persona ci attira? Perché quella persona ci sembra così interessante? Sono tante le sfaccettature della parte più profonda della nostra personalità che ci condizionano.
Le risposte a queste domande ci sembrano così fumose e così poco descrivibili perché in realtà siamo molto condizionati da una parte di noi che è poco consapevole.
Questo è particolarmente vero nella fase iniziale del rapporto di coppia, quella della proiezione, dell’illusione, quando proiettiamo sull’altro quelli che sono i nostri bisogni.
Facciamo un esempio: Noi cerchiamo una mela, pensiamo di volere la mela, ci immaginiamo questa mela, pensiamo come la vogliamo, ovvero identifichiamo il nostro ideale di partner. Poi usciamo, andiamo al mercato, ovvero usciamo e incontriamo persone, e la proposta che mi viene fatta è di comprare un’arancia. Siccome in quel momento la proposta è allettante e magari sono solo e ho anche fame, mi compro l’arancia. La porto a casa, la mangio e a quel punto me la prendo con l’arancia che non sa di mela.
Questa è una condizione molto molto consueta che accade nelle coppie, perché ci si scopre realmente dopo un lasso di tempo, non possiamo saperlo prima.
Quello che invece dovremmo imparare è che per un periodo abbastanza lungo, che può andare dai 3 ai 6 mesi, o fino ad 1 anno, quello che noi incontriamo nell’altro non è la parte completa o quella vera, noi incontriamo l’altro solo dopo un tempo.
Dovremmo quindi darci un tempo prima di dirci che siamo veramente compatibili.
#4 L’azione in amore – Impegno e Disciplina
Quando siamo in una relazione dobbiamo capire se dobbiamo fare qualcosa. Le coppie veramente felici “in automatico” sono veramente rare.
Senza un lavoro di smussamento degli angoli, di adattamento l’uno all’altra, di instaurazione di una certa complicità e di impegno non si arriva lontano.
Il triangolo dell’amore
L’amore è un equilibrio tra 3 dinamiche:
• Intimità (complicità)
• Impegno (desiderio di costruire)
• Passione
Il Disequilibrio tra queste tre componenti non porta ad un amore totale.
La passione è quella che sentiamo a livello chimico e fisico, quindi o c’è o non c’è. È molto difficile lavorarci e costruirla. Mentre l’intimità e l’impegno sono variabili che prevedono un lavoro personale, un nostro agire per costruire l’amore.
Questo ci fa tornare al punto uno, cioè la consapevolezza. A volte ci troviamo in relazione senza sapere se è ciò che volevamo veramente. Dietro a questo c’è un lavoro da fare.
Dobbiamo essere attenti ai primi segnali. Non facciamo l’errore di sottovalutare dei segnali e metterli da parte, perché le cose non risolte prima o poi riemergono.
Il suggerimento quindi è: appena cogliamo dei segnali che ci disturbano e all’interno della coppia non c’è la capacità di trovare la soluzione, bisogna iniziare subito a fare qualcosa di diverso, come rivolgersi ad un esperto.
Fino ad un certo punto c’è la possibilità di recupero, ma da un certo punto in poi non c’è più e la disfunzionalità di coppia può degenerare.
#5 L’auto-sabotaggio in amore
Spesso ci accorgiamo che non è facile fare ciò che vorremmo fare. E spesso ci ritroviamo a fare cose che non vorremmo. Dalla cucchiaiata di Nutella a dei gesti, delle battutine, dei toni di voce, delle ripicche, a dei momenti di orgoglio che ci fanno dire esattamente ciò che non vorremmo o agire come non vorremmo, ma ci vengono spontanei.
Si tratta elementi che ci auto-sabotano, e nel momento in cui siamo in coppia sabotano anche la relazione.
Una regola di questo auto-sabotaggio è: una scelta “condizionata” non può essere “libera”.
Abbiamo visto che tutto questo deriva da dinamiche inconsce, da parti di noi che non conosciamo e che sono sempre di natura emotiva. Questa natura emotiva è molto più profonda della parte razionale, per cui le due parti non si parlano.
Ciò che io vorrei non corrisponde con ciò che faccio, perché ciò che faccio è spinto da ciò che sento o da emozioni ancora più profonde che non sento ma che mi condizionano al punto da fare ciò che non vorrei.
Se il quadro è questo la frase: ‘l’ho fatto perché volevo’ non esiste, perché in realtà questa volontà è una volontà spinta da dinamiche inconsce, che però ci giocano contro.
Il punto è cercare di capire ciò che voglio. Perché se ciò che faccio sabota ciò che voglio, probabilmente ho un problema e a quel punto devo intervenire.
Come capire ciò che voglio?
Con l’aiuto di un esperto è fondamentale prima di tutto fare un lavoro sul passato. Tutti noi siamo figli di qualcuno e le figure genitoriali, l’imprinting familiare che abbiamo ricevuto condizionano inevitabilmente quello che siamo e il rapporto nelle relazioni di coppia.
Il lavoro da fare è anche sul presente perché il presente condiziona Il futuro. E il lavoro sul futuro è la parte più difficile perché lì devo attivare la mia parte razionale, per sapere esattamente ciò che voglio. Perché spesso accade che credo e mi convinco di volere qualcosa che in realtà non voglio, semplicemente perché in quel momento devo rispondere ad un obbligo o ad un bisogno.
Se tutto questo non è compreso rischiamo di creare delle dinamiche che sicuramente ci giocano contro e che nel rapporto di coppia portano verso ciò che non vorremmo, distruggendo o rovinando ciò che magari di prezioso possiamo avere.
Questo articolo è tratto dall’intervento del Dr. Francesco De Paola all’evento Psiché? del 7 Aprile 2019 a Riccione.
Chi è il Dr. Francesco De Paola:
Specializzato in psicologia clinica, psicoterapia familiare, psicologia del lavoro delle organizzazioni, ha sempre mantenuto questa doppia anima perché crede che il benessere personale non possa essere scisso tra ambito individuale e ambito lavorativo. Si è quindi dedicato ad approfondire le tematiche del benessere sia nel mondo del lavoro che in quello Individuale e di coppia.
Il Dr. De Paola insegna in diverse scuole in Italia tra cui una scuola di psicoterapia a Padova, business School di Vicenza e di Milano.
Altro ambito di interesse del Dr. De Paola è la leadership e la motivazione. Argomenti che rimandano al “work life balance”, cioè l’equilibrio lavoro – famiglia, perché è ormai dimostrato che l’uno ha effetti sull’altro.
P.S. Il Dr. De Paola aderisce all’iniziativa sociale #iovadodallopsicologo.
L’iniziativa offre la possibilità di richiedere un voucher per una consulenza individuale gratuita con uno psicologo/psicoterapeuta aderente all’iniziativa, proseguendo con 5 sedute ad un costo agevolato di €40 per singolo incontro.
Scopri tutti i dettagli dell’iniziativa #iovadodallopsicologo
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