Se c’è qualcosa che non ti fa stare bene e stai valutando se rivolgerti ad uno psicologo, devi sapere a chi affidarti.
Sono diverse le figure professionali del benessere mentale a cui puoi far riferimento. Ogni psicologo, ogni psicoterapeuta ha una formazione diversa e un orientamento differente alla cura. Vediamo cosa li differenzia e cosa hanno in comune.
Cos’è la Psicoterapia? E quale terapia psicologica scegliere?
Nel momento in cui un paziente o assistito si trova a scegliere a che psicologo affidarsi, si trova davanti ad una scelta molto difficile. Si trova in pratica a dover scegliere tra circa 250 forme di terapia e orientamenti diversi.
Le 250 forme di terapia si sono sviluppate nel tempo in base all’evoluzione della società e dei costumi. Con le mutate visioni del mondo, sono nate altre modalità o capacità di vedere determinate patologie sotto altri punti di vista.
Alle persone che si affacciano alla consulenza psicologica sorgono spontanee dunque le domande:
• Qual è la terapia migliore?
• Che cos’è la psicoterapia?
Della psicoterapia sono state date tante definizioni. Per spiegare cos’è partiamo da questa affermazione di Korchin:
‘Non è tanto quello che il terapeuta si propone di fare, ma quello che il terapeuta fa’.
Il punto fondamentale comune tra tutti gli approcci terapeutici è il desiderio di comprendere la persona. E per com-prendere intendiamo ‘portare dentro’.
Le tre direzioni della cura psicologica
In realtà tutti questi diversi approcci nella psicologia si possono concentrare in 3 grandi macro-aree, ciascuna con degli aspetti peculiari specifici.
• la psicoanalisi
• la terapia cognitivo comportamentale
• umanistica
Qual è la forma di terapia psicologica più efficace?
Non esiste una terapia più efficace dell’altra. Non ci sono particolari evidenze sui modelli.
Uno studio americano composto da 475 soggetti, svolto con analisi della letteratura e analisi dei casi, ha rilevato che non c’è un modello particolare che funziona più degli altri.
Lo studio ha rilevato che chi ha seguito un percorso di psicoterapia, sta meglio. In particolare, la salute mentale delle persone che intraprendono percorsi di terapia è migliore dell’ 80%, rispetto alle persone che ne avrebbero bisogno ma non si curano del loro benessere mentale.
L’attenzione va spostata quindi alla relazione che si sviluppa tra psicologo/psicoterapeuta e assistito.
Quali sono i fattori specifici della psicoterapia?
In particolare i fattori chiave di una buona psicoterapia sono:
• Buon Clima Terapeutico
• Empatia
• Calore
• Genuinità / Congruenza
• Accettazione Positiva Incondizionata
È stato rilevato che ciò che fa funzionare la psicoterapia sono i fattori aspecifici. I fattori aspecifici sono quei fattori che sono trasversali a tutte le forme di terapia.
Questo significa che un fattore terapeutico fondamentale per lo sviluppo di una buona psicoterapia è il clima terapeutico. Saper instaurare un buon clima terapeutico significa avere la capacità di creare un’alleanza terapeutica tra lo psicoterapeuta e l’assistito.
Un altro aspetto fondamentale valido per tutte le forme di terapia è l’empatia. L’empatia è la capacità di essere in relazione con l’altro essere umano in maniera calda, partecipe, cioè “Ti sento” non solo “ti penso” o “ti vedo”.
Un altro fattore importante nella psicoterapia è la genuinità, assieme alla congruenza. Si tratta della capacità del terapeuta di accettare la persona per quello che è. Nonché la capacità di comprendere che certi comportamenti possono essere adeguati o meno. Il terapeuta ti capisce, ti sente, ti segue, ti comprende, osserva con i tuoi occhi, e poi rielabora il concetto.
Altro punto fondamentale di tutte le terapie psicologiche è l’accettazione positiva incondizionata. È la capacità del terapeuta di sentire l’altro come una persona perfetta per quello che è, accettandone qualsiasi lato, disagio, insicurezza o problema.
“Io sono il terapeuta però allo stesso tempo sono il cliente”, ha detto il Dottor Stefano Bernardi a Psiché? 2019. È un paradosso, ma è così. Vediamo il perché.
Come il terapeuta entra in contatto con l’assistito
Se il terapeuta vuole entrare in relazione con il suo paziente, deve capire il mondo di quella persona. Attraverso l’empatia lo psicologo o lo psicoterapeuta prova a vedere il mondo con i tuoi occhi. Deve poterlo vedere con i tuoi occhi per riuscire a mettere in moto un cambiamento.
Il percorso che terapeuta e assistito affrontano consiste in un processo in cui si va a lavorare in superficie, cioè nel presente, ma allo stesso tempo si va a camminare su una linea sottesa, quella delle esperienze del passato.
Chi, come il Dr. Bernardi, lavora nel campo fenomenico, guarda i fatti. “I fatti sono nostri amici” ha affermato il professor Bernardi. Ciò che ci succede nella vita, le nostre esperienze, ci indicano già la strada per poter agire e intervenire.
Ed è qui che si inserisce il lavoro di un buon psicologo o psicoterapeuta. Con la sua capacità di mettersi nei panni della persona assistita, la aiuta a trovare la strada giusta per ritrovare la serenità e il benessere mentale.
Questo articolo è tratto dall’intervento ‘Psicologi e psicoterapie: I denominatori comuni’ del Dottor Stefano Bernardi all’evento Psiché? del 7 Aprile 2019.
Il Dr. Bernardi è psicologo, psicoterapeuta e sessuologo. Si occupa di psicologia dell’infertilità ed è docente del Centro Italiano di Sessuologia.
P.S. Il Dr. Bernardi aderisce all’iniziativa sociale #iovadodallopsicologo.
L’iniziativa offre la possibilità di richiedere un voucher per una consulenza individuale gratuita con uno psicologo/psicoterapeuta aderente all’iniziativa, proseguendo con 5 sedute ad un costo agevolato di €40 per singolo incontro.
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